Ne senti tanto parlare di Civita di Bagnoregio che quando te la trovi davanti quasi non ci credi. E’ spettacolare, un gioiello senza tempo che sta li adagiata in un dirupo e troneggia fiera nella valle dei Calanchi e nel meraviglioso panorama della Tuscia.

E’ chiamata anche la città che muore Civita di Bagnoregio e il motivo te lo immagini semplicemente guardandola. Il Borgo infatti è destinato a crollare per la sua posizione a picco nelle rocce che piano piano vengono erose da piogge e venti. Fenomeno a cui non si può porre rimedio, purtroppo. Si può solo goderne finché sarà possibile. Un luogo incredibile, destinato a morire e dal fascino unico che attrae migliaia di turisti ogni giorno.
Informazioni pratiche
Civita di Bagnoregio fa parte dei Borghi più belli d’Italia e si trova al confine tra Lazio e Umbria in provincia di Viterbo.
Per raggiungerla ci sono due possibilità: parcheggiare nei pressi di Bagnoregio e attraversare a piedi il borgo oppure affidarsi alla navetta che parte dall’area parcheggi. Noi vi consigliamo di andare a piedi, farete così una passeggiata dentro il piccolo borgo di Bagnoregio che merita sicuramente una visita coi i suoi bellissimi scorci. Il tratto di strada da percorrere non è poi così lungo ed è fattibile anche con i bambini.
Per accedere a Civita di Bagnoregio è necessario pagare un biglietto di ingresso che serve per mantenere vivo il borgo e per i lavori di restauro. Il costo è di 5€ a persona ad eccezione dei bambini da 0 a 6 anni che possono accedere liberamente senza pagare.
Il biglietto può essere acquistato online, cosa che vi consiglio di fare perché vi permette di saltare la fila, oppure alla biglietteria posta prima del ponte che conduce al borgo.
Per raggiungere l’ambita meta si deve percorrere un ponte di circa 200 metri che permette di accedere alla porta principale del borgo. Da qui l’atmosfera è magica e il panorama eccezionale.
Cosa fare a Civita di Bagnoregio
Visitare Civita di Bagnoregio è come compiere un percorso indietro nel tempo che porta a scoprire un borgo antichissimo, di origini medievali. Mentre si cammina per il ponte si può ammirare il bellissimo paesaggio sulla valle dei Calanchi, ovvero delle creste d’argilla esili e ondulate, in continua trasformazione a causa degli agenti atmosferici.

Attraversato il ponte ci si trova difronte alla Porta Santa Maria pronti ad entrare in questa atmosfera magica. Il paese è molto piccolo e grazioso con le sue strette vie, piazzette, case ricche di balconi colorati e botteghe artigianali. Per gli amanti della fotografia è il luogo ideale dove immortalare scorci mozzafiato e piuttosto romantici. Con i colori autunnali Civita è immensamente bella, la luce tiepida illumina le antiche case e i colori caldi delle edere che abbracciano le facciate dei palazzi sono eccezionali. Leggi anche l’articolo “Autunno in Umbria“.
Il paese conta pochissimi abitanti, circa 11, anche se recentemente molte abitazioni sono state ristrutturate per essere convertite in case vacanze o B&B visto il crescente interesse da parte dei turisti per questo incantevole borgo.
Il centro storico è particolarmente bello, con i suoi palazzi nobiliari appartenuti a importanti famiglie del viterbese del Rinascimento come i Colesanti, Bocca e gli Alemanni. Quest’ultimo ospita il Museo geologico delle frane dove è interessante ammirare il tema del dissesto idrogeologico e il rapporto di Civita con il suo territorio. Nella piazza principale si trova la chiesa di San Donato, interessante esempio di architettura cinquecentesca viterbese.
Nella piazzetta e nei vicoli circostanti ci sono molti ristoranti, trattorie, negozi che propongono souvenir e artigianato locale e prodotti e piatti tipici della cucina umbro-laziale. Noi ci siamo fermati per un fugace pranzo presso “L’Antico Frantoio” la cui location è veramente eccezionale. All’interno infatti è visibile un’antica macina di un vecchio mulino che risale al 1800. Il cibo e il menu proposto però non sono però all’altezza della location.
Proseguendo si giunge ad un belvedere da cui poter ammirare la magnifica valle dei Calanchi. Qui vicino vi è anche il Giardino del Poeta, un giardino privato con piante officinali e una grande terrazza panoramica sui Calanchi. Si può accedere facendo un’offerta libera oppure acquistando i prodotti proposti. Sempre nello stesso vicoletto si può anche fare una visita alla casa di Pinocchio, la bottega di Geppetto utilizzata nel famoso film del 2008, molto carina se si visita il paese in compagnia dei bambini. Si paga 1€ per entrare e ammirare gli utensili e l’ambientazione utilizzata per il film.
Civita è stata location nel 2018 anche della commedia “Può baciare lo sposo”, film molto divertente che vi consiglio di vedere.
Da non perdere a… Civita di Bagnoregio
Da non perdere a Civita di Bagnoregio vi è il suggestivo evento del Palio della Tonna che si tiene solitamente la prima e domenica di giugno e la seconda di settembre. Si tratta di un evento molto particolare dove le contrade cittadine di sfidano correndo a dorso di un asino.
Molto suggestivo anche il Presepe Vivente di Civita di Bagnoregio che richiama orde di turisti dai paesi limitrofi per la magica atmosfera che regala ai suoi spettatori. La location di Civita di Bagnoregio infatti si presta benissimo per questa rappresentazione religiosa.
Nella piazza centrale e nei vicoli del piccolo borgo falegnami, fornai, scalpellini e pastori danno vita ad una rappresentazione sublime capace di far vivere la vera essenza del Natale. L’atmosfera è tra le più suggestive quando tra fiaccole, lumini e fuochi arrivano i Re Magi carichi di doni che si dirigono verso la capanna di Betlemme che sembra quasi di essere catapultati ai tempi di Gesù.
Per vedere il presepe vivente non è necessario pagare alcun ingresso, è già incluso con il biglietto che si paga per accedere al borgo.
Civita di Bagnoregio e dintorni
A pochi km da Civita di Bagnoregio vi è Civitella del Lago, un grazioso borgo da cui si può ammirare una splendida vista sul lago di Corbara.

Il paese è molto piccolo e si gira davvero in poco tempo. Vale ad ogni modo farci una passeggiata per la tranquilla che si respira nelle vie del piccolo borgo praticamente disabitato.