“Si udì un tempo il canto soave di una ninfa, Agilla, che era solita trovarsi nella riva del lago. Lì vicino passò il principe Trasimeno, figlio del dio Tirreno, che ne rimase stregato, quasi ammaliato e se ne innamorò. La voce della bella Agilla lo chiamava così insistentemente che senza nemmeno accorgersene entrò in acqua e da lì scomparve, inghiottito senza mai più tornare. Agilla, disperata, vagava per il lago in cerca del suo amato. Nei giorni a seguire il lago fu chiamato Trasimeno in ricordo del bel principe che annegò sulle sue acque per amore.”
La leggenda del Lago Trasimeno
Questa è la leggenda triste del bellissimo lago Trasimeno che i saggi umbri sono soliti raccontare a chi passeggia per le rive del nostro lago. Dicono che, d’estate, quando il vento soffia tra le foglie e le radure del lago, sia il grido di Agilla che straziata cerca il suo Trasimeno.
Leggenda a parte il lago Trasimeno ha davvero un fascino unico per la sua natura incontaminata, i pittoreschi borghi che si affacciano su di esso, i bellissimi paesaggi e i sentieri dove poter fare trekking o passeggiate in bicicletta. Un’ottima destinazione per una vacanza all’insegna della natura o semplicemente per una gita giornaliera.
Si può vedere il lago Trasimeno raggiungendo le località di Torricella, Passignano, San Feliciano, Tuoro e Castiglione sul Lago. In alcune zone è anche balneabile, ci sono infatti spiagge di sabbia attrezzate con ogni confort.

Il lago Trasimeno è il più grande dell’Italia centrale e nelle sue acque sorgono tre isole: l’isola Polvese, l’isola Maggiore e l’isola Minore. Le isole sono tutte visitabili ad eccezione dell’isola Minore che è privata e disabitata.
Visitare le isole è sicuramente molto bello se si viaggia con i bambini. Saranno eccitatissimi all’idea di salpare a bordo di uno dei tanti traghetti che fanno la spola tra le isole. Lo abbiamo fatto anche noi!
Isola Maggiore con bambini: cosa fare in un giorno
E’ la prima volta che facciamo una gita giornaliera post Covid. La voglia di uscire e goderci finalmente una giornata all’aperto è tanta. E’ importante però attenersi alle regole: indossare la mascherina e stare a distanza di sicurezza dagli altri così come ci raccomandano. Decidiamo così per una bella gita all’isola Maggiore del Lago Trasimeno.
L’isola Maggiore è raggiungibile sia da Tuoro che da Passignano sul Trasimeno. Noi decidiamo di prendere il traghetto da Tuoro. I traghetti ci sono ogni 40 minuti e partono dalle ore 9.00 fino alle 19.00. Facciamo il biglietto e spendiamo per due adulti e un bambino 21 € andata e ritorno. Praticamente scopriamo che sopra i 6 anni i bambini non hanno diritto alla riduzione e pagano come gli adulti. Se si vuole, pagando un piccolo supplemento, si possono trasportare anche i cani ma solo se muniti di guinzaglio e museruola.
Aspettiamo al molo e nel frattempo vediamo che Tuoro finalmente sta tornando a vivere, la piccola spiaggetta inizia a popolarsi mentre in molti passeggiano lungo il lago.
Da lontano vediamo il traghetto che sta per arrivare, Tommaso è eccitatissimo all’idea di salire sull’imbarcazione. Pur essendo vicinissimi (40 minuti di auto da casa nostra) non ci siamo mai stati con lui.
Dopo appena 15 minuti di navigazione attracchiamo al molo dell’Isola Maggiore.
L’isola da subito si presenta carinissima, un piccolo borghetto colorato che si affaccia sul lago con casette in mattoncini marroni e un bel campanile che si vede già dal molo.
Ad attenderci allo sbarco ci sono due simpatiche oche e un gabbiano che fa capolino sopra ad un palo di legno.
Appena arriviamo nel piccolo centro del paese siamo accolti dalle preparatissime guide del punto informazioni che difronte alla mappa dell’isola, posta fuori sulla strada, ci spiegano le principali attrazioni.
L’isola Maggiore non è per niente grande, basti pensare che ci sono appena 12 residenti e si gira tutta in pochissimo tempo. Si può scegliere di visitarla in autonomia oppure acquistare, al costo di 3,50 €, un biglietto che fa accedere al circuito museale e comprende la visita del Museo del Merletto, la Casa del Capitano e la Chiesa di S. Michele Arcangelo.
Acquistiamo i biglietti e partiamo dalla visita del museo del Merletto che si trova sopra il punto informazioni. Anticamente nell’isola era presente la Scuola del Merletto che voluta dalla marchesa Elena Guglielmi insegnava alle figlie dei pescatori a realizzare manufatti di vario genere attraverso la tecnica del “pizzo d’Irlanda” dei monasteri Irlandesi.
Ancora oggi, sedute fuori dalle loro case, si possono vedere anziane signore lavorare con l’uncinetto tovaglie, centrotavola e merletti di vario genere.
Nel museo, conservate in delle teche, si possono vedere molteplici lavorazioni artigianali: dagli abiti in pizzo a piccoli centrini, colletti, guanti di grandissimo pregio e che testimoniano la storia di questa bellissima isola.
Usciti dal Museo del Merletto la guida ci accompagna a visitare la Casa del Capitano dell’isola. Già da fuori si vede che è perfettamente conservata e che rappresenta un edificio di lustro per tutto il paese. Fuori dalla facciata possiamo ammirare l’orologio il cui ingranaggio però ha smesso di funzionare già da tempo.
Entriamo nella casa, che viene aperta solo dal personale apposito, e dopo aver fatto una piccola scalinata ci troviamo in una saletta dove è conservata un’opera, un trittico di rara bellezza, rappresentante la vergine con il bambino. Nelle sue vicinanze due opere lignee che mostrano due versioni di Cristo crocefisso. In alto l’ingranaggio dell’orologio non più in funzione.
Adiacente alla Casa del Capitano si trova la chiesa del Buon Gesù, di libero accesso. Vale la pena entrarci e vederla, molto bella. Proseguiamo la visita dell’isola raggiungendo la chiesa di San Salvatore, a due passi dal centro ma in posizione rialzata e alla quale si arriva dopo aver fatto una ripida scalinata.
Purtroppo è chiusa ma nelle sue vicinanze vi è un bellissimo parco contornato da ulivi con dei giochi per bambini e tavoli da pic-nic, l’ideale per chi si è portato il pranzo al sacco. Tra le radure si può già scorgere il lago e il suo bel panorama.
E’ ora di pranzo e abbiamo prenotato un ristorante lungo il lago, è la prima volta che torniamo a mangiare fuori dopo la pandemia e non vediamo l’ora.
Entriamo da “Sauro” e notiamo con piacere che i tavoli sono distanziati e sparsi nel bellissimo giardino che ha un incantevole vista sul lago. Mangiamo piatti a base di pesce di lago che sono davvero molto buoni, ottimo rapporto qualità prezzo.
Dopo aver mangiato continuiamo la scoperta dell’isola. Dal centro del paese vogliamo raggiungere il Castello Guglielmi che possiamo vedere solo da fuori in quanto proprietà privata.
Camminando arriviamo al cancello chiuso e non possiamo procedere oltre. Fuori dalle mura ci sono alcune tavole che ne spiegano la storia che risale al 1891 quando al suo posto vi era un convento francescano acquistato dal marchese Guglielmi per realizzarci un Castello da regalare alla sua sposa Isabella. Ora è in vendita e versa in evidente stato di abbandono. Un vero peccato non poterlo vedere.

Proseguiamo salendo in direzione della chiesa di San Michele Arcangelo che domina l’isola. La passeggiata si fa più difficoltosa essendo in salita, la strada è fatta di ciottoli. Tutto intorno ci sono ulivi e nel prato circostante parecchi fagiani che razzolano allo stato brado.
Quando arriviamo in cima siamo un po’ stanchi ma la visione è magnifica, la chiesa e il suo bel campanile ripagano appieno della fatica e soprattutto il panorama che si può vedere da questa altezza. In lontananza scorgiamo Tuoro da dove siamo partiti e l’immensità del lago.
Entriamo e assistiamo alla spiegazione della guida. Ci sono molti affreschi alle pareti che sono stati riportati alla luce, alcuni realizzati dai seguaci di Cimabue prima e di Giotto poi. La parte dell’altare è in ristrutturazione, stanno infatti venendo alla luce altri affreschi e per questo motivo non si possono fare foto. La chiesa è comunque molto bella, ad un’unica navata e con il particolare tetto realizzato con travi in legno. Gli affreschi alle pareti fanno il resto.
Appena usciti dalla chiesa ci dirigiamo verso il sentiero di San Francesco, una passeggiata in mezzo al bosco di media difficoltà che ci porterà a raggiungere l’omonima statua. Questo percorso è stato sicuramente uno dei punti di forza di questa bella giornata, camminare tra gli alberi e scorgere dietro di essi il panorama del lago ha un fascino unico.
Mentre scendiamo arriviamo al Giaciglio di San Francesco, il punto in cui San Francesco, arrivato sull’isola, era solito dormire. Facciamo ancora un po’ di strada sterrata e arriviamo in fondo dove troviamo la Statua di San Francesco, praticamente lungo il lago, che segnala il punto in cui Francesco arrivò sull’isola.
Qui il panorama è bellissimo e si può vedere anche l’isola Minore. Passeggiamo lungo il lago fino a tornare verso il paese. Nel percorso ci sono dislocate panchine e tavoli dove godersi un po’ di relax ammirando il bel panorama.
La nostra gita giunge al termine, abbiamo girovagato in lungo e il largo l’isola e anche il nostro piccolo ometto è stanco ma felice per questa bella esperienza.