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Cambogia: la magia dei templi e il mare di Koh Rong Sanleam

La Cambogia è il viaggio dei miei quarant’anni, eh si perché cosa c’è di meglio di un bel viaggio per festeggiare un compleanno così importante?! Chi mi conosce lo sa, desidero solo viaggiare! Per l’occasione vorrei visitare un paese asiatico e la Cambogia potrebbe fare al caso mio.

..Immagino i suoi mercati colorati e profumati, i villaggi galleggianti, le risaie a perdita d’occhio, gli antichi templi e la natura incontaminata. E poi in Cambogia c’è Angkor Wat, il più grande complesso monumentale della terra immerso nella foresta e che fa parte delle 7 meraviglie del mondo e non posso di certo farmelo sfuggire. In Cambogia poi ci sono anche spiagge di sabbia bianca e lagune cristalline sconosciute al turismo di massa, perfette per la mia vacanza e per festeggiare questo importante compleanno!
….e allora che Cambogia sia!!!

Prima però di entrare nel vivo del racconto voglio darvi alcuni consigli utili per affrontare questo viaggio soprattutto se viaggiate con i bambini. Ti basterà leggere Cambogia: cosa devi sapere se viaggi con un bambino .

Diario di viaggio: 12 giorni alla scoperta della Cambogia, dei suoi templi, della sua gente e del bellissimo mare di Koh Rong Sanleam

Partecipanti: io ovviamente, mio marito Olindo, Tommaso (6 anni), i nonni di Tommaso e i nostri amici di Genova incalliti viaggiatori come noi e il loro bimbo di 3 anni e mezzo.

Phom Penh

Arriviamo a Phom Penh nel tardo pomeriggio dopo un volo infinito con ben 2 scali. Purtroppo è il periodo delle vacanze Pasquali e questo volo rappresenta l’unica soluzione per arrivare in Cambogia senza spendere un’eresia. Voliamo China Southern che promuoviamo con ottimi voti, buone le postazioni e personale molto gentile, anche con i bambini, ai quali vengono regalati gadget e piccoli giochi per intrattenersi durante volo. Pessimi gli scali e le procedure cinesi di controllo, è necessario fare il visto e tutta la trafila dei controlli anche se la nostra destinazione finale non è la Cina ma siamo solo in “transfer”. Ci prendono perfino le impronte digitali. I controlli sono così tanti che quasi rischiamo di perdere la coincidenza con i voli seguenti.

All’aeroporto di Phom Penh ci attende Mauro che ci accompagna subito in albergo. Soggiorniamo al Blu Corner, nel pieno del centro della capitale. Veniamo subito inghiottiti nel traffico e nel frastuono della città e ci impieghiamo una buona mezz’ora per arrivare in albergo. Ci aspetta un rinfrescante drink di benvenuto servito nella hall blu come il nome dell’albergo.
L’umidità e il caldo si fanno subito sentire, non vediamo l’ora di toglierci i nostri abiti invernali e iniziare la vacanza. La camera che ci assegnano è enorme, ci sono ben 2 stanze matrimoniali climatizzate comunicanti e un bagno in marmo con una doccia gigante.
Il nostro tour comincia subito dopo, ci aspetta infatti la crociera sul Mekong per ammirare la città dalla riva del fiume. Saliamo sul traghetto che è praticamente tutto per noi. La cameriera ci porta da bere, aranciata per i piccolini e una buona birra per noi adulti.
Finalmente iniziamo a rilassarci. Il sole sta calando e la città si illumina. Nella riva ci sono delle imbarcazioni tipiche simili a canoe, non lontane da alcune baracche che con molta probabilità sono abitazioni. C’è tanta povertà ma il sorriso della gente non costa nulla e ci dona allegria e la giusta spensieratezza del primo giorno di vacanza.


Finita la crociera mangiamo in un tipico locale cambogiano dove assaggiamo nudols e polpettine di carne per pochi dollari. Per i camerieri siamo ospiti d’onore, con molta probabilità infatti, difficilmente hanno a che fare con turisti occidentali e sono molto attratti soprattutto dai nostri bambini.
Rientriamo in albergo e nonostante siamo veramente stanchi ci concediamo un bel bagno notturno in piscina, dobbiamo festeggiare…… finalmente siamo in Cambogia!!


L’ indomani il nostro programma prevede la visita della capitale e poi nel pomeriggio ci dirigeremo a Siem Reap. Cominciamo la visita dal Palazzo Reale, il complesso è immenso e stupendo e copre più di 6 ettari di terreno nel quale sono presenti 9 edifici. La famiglia reale ancora risiede nel palazzo e pertanto alcune aree non sono visitabili. La reggia reale è realizzata con il tipico stile architettonico Khmer ed è caratterizzata da tetti a punta rivestiti con ornamenti in oro. Lo stile mi sembra molto simile al palazzo reale di Bangkok. Visitiamo la sala del trono e la Pagoda d’Argento del Buddha Smeraldo il cui pavimento è rivestito con più di cinquemila piastrelle in argento. Magnifico!
Ciò che colpisce sono i giardini reali estremamente curati con piante e siepi rigorosamente potate alla perfezione. Bellissime le vasche coi fiori di loto vicino alle pareti del palazzo dove sono ritratte le storie di vita dei reali Khmer.


Finita la visita al Palazzo Reale ci spostiamo al Museo del genocidio Toul Sleng. La visita a questa struttura è veramente “forte”. Restiamo impressionati dalla crudeltà del genere umano e da quello che vediamo. Le celle di detenzione, le immagini e gli oggetti rimasti ci parlano di un periodo buio della storia Cambogiana, i Khmer Rossi sono stati un popolo avido e crudele. Per nostra fortuna i nonni decidono di restare fuori con i bambini e si rivela la scelta giusta perché sarebbe stato davvero difficile spiegare al seienne tanta cattiveria. Successivamente ci dirigiamo al Wat Phnom, la pagoda a cui la città deve il suo nome con lo Stupa funerario più grande di Phnom Penh. Ammiriamo i giardini e gli addobbi che segnalano un imminente festa: il capodanno Khmer. Saliamo la scalinata per visitare la Pagoda e vedere il Buddha al quale sono state portate numerose offerte floreali e alimentari.


Conclusa questa visita andiamo a vedere un tipico mercato locale, il Mercato Russo. Ci sono banchi coloratissimi e profumatissimi, si può vedere chi vende frutta tropicale, verdure dalle forme insolite, carne fresca e appesa all’aria aperta, pesce e molluschi su grandi ceste in acqua, nudols e spezie di vario genere. La visita al mercato è sicuramente un’esperienza particolare, giriamo incuriositi tra i banchi e scattiamo tante foto. La gente è cordiale e si fa fotografare senza problemi. Gli odori del mercato inebriano la nostra mente.


Da Phom Penh a Siem Reap

Finita la visita della capitale è ora di partire per Siem Reap, ci aspettano circa 4 ore di viaggio. Faremo una sosta per il pranzo al villaggio di Skun famoso per la vendita e il mercato degli insetti e ragni fritti da mangiare. I nostri uomini vogliono assaggiarli e noi ragazze non vediamo l’ora di documentare il tutto.
Arriviamo a Skun e pranziamo in un ristorante locale. Poco dopo ci aspetta il banco degli insetti. Ci sono ragni, anzi che dico tarantole, scarafaggi e larve disposte come si farebbe con le migliori prelibatezze nei nostri mercati. La guida ci spiega che in effetti per loro è un cibo più che pregiato, ne vanno ghiotti. Per me è tutto molto raccapricciante e non ho affatto invidia di mio marito e del mio amico Paolo che assaggiano questi animaletti. Dopo le foto di rito ripartiamo, faremo ancora qualche sosta prima di arrivare al nostro albergo di Siem Reap.


L’albergo nel quale soggiorniamo è Villa d’Orange di proprietà di un olandese, nuovissimo, immerso nella natura e con una bellissima piscina. Siamo un po’ fuori dal centro di Siem Reap ma Mauro ci spiega che con il tuk tuk possiamo facilmente arrivarci in poco tempo. I bambini sono entusiasti all’idea di prendere il tuk tuk e allora non ci resta che provare, non prima però, di aver fatto un bagno in piscina!
Contrattiamo il prezzo per 2 tuk tuk e partiamo in direzione Siem Reap. I bambini sono al settimo cielo, l’esperienza piace! Avranno tanto da raccontare ai loro amici in Italia.

Nei giorni del nostro soggiorno a Siem Reap si festeggia il capodanno Khmer. Tutti gli abitanti tornano dalle campagne e si riuniscono per festeggiare. Si tratta di 4 giorni di festa continua dove la popolazione è solita tirarsi l’acqua per festeggiare. Giovani e anziani si scambiano lungo la strada gavettoni e secchiate d’acqua fino a tarda notte. Non sono esclusi nemmeno i turisti e per la gioia dei nostri piccoli veniamo più volte bagnati anche noi durante il percorso in tuk tuk. La cosa non ci dispiace affatto, fa talmente caldo che alla fine ci rinfreschiamo un po’.

I Templi del complesso di Ankgor

Il mattino seguente dopo una gustosa colazione siamo pronti per iniziare a esplorare i templi del sito di Ankgor. Mentre stiamo per lasciare l’albergo mi accorgo che Tommaso non sta troppo bene, misuro al volo la febbre e riscontro un po’ di temperatura alta. Porto con me della tachipirina da somministrare se ne avrà bisogno. Quando si viaggia con bambini è importane sempre avere dei medicinali pediatrici con noi. Per approfondimenti vedi la pagina la valigia del bimbo oppure l’articolo Cambogia: cosa devi sapere se viaggi con un bambino.

Facciamo il biglietto di ingresso che ci servirà anche per i giorni seguenti. Arriviamo al primo sito archeologico, il tempio di Rolous, che fa già molto caldo, camminiamo ascoltando il racconto delle gesta dell’antico popolo Khmer. Si ha la sensazione di farne parte, immersi nella foresta e in questa terra rossa incandescente.
Ammiriamo i bassorilievi, le statue e i resti che li caratterizzano, sono veramente affascinanti e ricchi di storia. Facciamo qualche foto attraversando il sito e ci dirigiamo all’uscita dove ci concediamo un rigenerante succo di cocco. Vediamo poi i templi di Prae Ko, Bakong e Lolei, i primi templi ad essere stati edificati nella zona alla fine del IX secolo.


Pranziamo in una tipica locanda e mentre noi adulti ci rilassiamo gustando un po’ di frutta fresca i nostri bimbi si dondolano nelle amache del ristorante e giocano con i bambini cambogiani. Fuori dai templi ci sono molti bambini cambogiani che vogliono venderci dei souvenir. Ci spiegano che ogni bambino cerca di aiutare la propria famiglia lavorando con i turisti una volta tornato da scuola. Compriamo molto volentieri qualche piccolo regalo da portare in Italia e cerchiamo di sensibilizzare i nostri bambini a quello che vediamo.

Nel pomeriggio visitiamo la città di Angkor Thom, entrando dalla Porta Sud. Al centro c’è il Bayon famoso come ‘tempio delle facce’. I suoi bassorilievi sono tra i più belli di tutta Angkor. Il tempio delle facce è fantastico, uno dei più belli in assoluto. Questo tempio è piaciuto molto anche ai bambini perché vi si trovano tante scimmiette e mentre loro giocavano a rincorrerle noi abbiamo potuto visitare in tutta tranquillità. Il nostro percorso di visita prosegue, ci sono ancora altri templi ad attenderci tra fiumi e foreste e natura incontaminata. Arriviamo distrutti in albergo ma felici per quanto abbiamo visto. Prima di andare a cena ci attende il nostro ormai abituale appuntamento per il bagno in piscina.


Tommaso sta meglio, probabilmente ha solo subito lo sbalzo di temperatura tra il caldo esterno e il freddo dell’aria condizionata di alberghi, pulmino e ristorante. Con un po’ di paracetamolo e sciroppo per la tosse abbiamo tenuto sotto controllo questo inconveniente.

Il villagio galleggiante di Tonglee Saap e Angor Wat

Il giorno seguente è in programma l’escursione a Kompung Pluk, il suggestivo villaggio galleggiante Khmer sul lago Tonglee Saap. Partiamo presto e incontriamo altri italiani con cui condividere il tragitto. La vista sul lago è caratteristica, si vedono le piccole canoe cambogiane attraversare il lago e nella riva molti uomini intenti a pescare. La vista è molto affascinante, ha il sapore di un viaggio lontano, inconsueto.
Arriviamo al villaggio galleggiante al quale attracchiamo. Un enorme zattera galleggiante dove ci sono souvenir e un bar per rifocillarsi, e nella parte inferiore alligatori in gabbia. Tutto intorno altre palafitte dove ci sono le abitazioni. Possiamo scendere e fare un giro. Notiamo subito il degrado e la povertà di chi vi abita. I bambini hanno indosso pochi stracci e si fanno abbracciare da pitoni per attrarre i turisti e chiedere pochi spicci. Proviamo a fare delle foto ma subito ci chiedono di essere pagati per essere ritratti. E’ veramente triste pensarli come attrazione per il turismo. Ripartiamo con un po’ d’amaro in bocca, consapevoli del benessere al quale siamo abituati e sono abituati invece i nostri bambini. Riflettiamo.

Sulla strada del ritorno scorgiamo una piantagione di fiori di loto e chiediamo di fermarci, sembra stupenda e in effetti non ce ne pentiamo, la sosta ne vale la pena. Facciamo una passeggiata e ammiriamo i meravigliosi fiori di loro. Ci sono della case realizzate in bambu dove si possono consumare bevande e rilassarsi su delle amache, ne approfittiamo anche noi! La nostra guida Samy prende alcuni fiori di loto da portare con noi, cibo prelibato per le scimmiette che incontreremo nei templi.

Successivamente ci attende la visita del famoso templio dove è stato girato il film di Tomb Rider ovvero il templio di Ta Phrom completamente immerso nella giungla. Il complesso archeologico di questo templio è stupendo e molto vasto, è caratterizzato da alberi giganti le cui radici si mescolano ai resti dell’architettura del tempio e in alcuni casi la sostengono. La natura e la storia sembrano essersi mescolate per dare vita a uno spettacolo senza precedenti, ci sono gli alberi tra i più grandi che abbia mai visto con delle radici altrettanto enormi. Non sorprende che una così bella location sia stata scelta come set di un film d’azione. Meraviglioso, la natura è sovrana!

Proseguiamo con la visita dell’imponente Angkor Wat.
La vista di Angkor Wat vale da sola tutto il viaggio. Imponente, magnifico, ammaliante ed affascinante è il monumento religioso più grande del mondo. Talmente bello da togliere il fiato!

Crescere Girovagando_viaggio in Cambogia con bambini

Per arrivarci si percorre una lunga passerella che consente di attraversare il lago antistante. C’è molta gente, turisti per lo più asiatici, pochi gli occidentali.
Fuori dalle mura ci intratteniamo con delle simpatiche scimmiette che sono felicissime di ricevere dai nostri bimbi i semi dei fiori di loto presi durante la mattina. Li mangiano voracemente nascondendo tra le guance e nelle mani alcuni di riserva. Bellissime!


Ci avviciniamo al tempio che è caratterizzato da 5 grandi torri khmer. E’ meraviglioso vedere l’immagine riflessa di tutto il complesso archeologico nella pozza d’acqua che c’è di fronte. Sembra una cartolina. Scatto foto a più non posso, non voglio tralasciare nessun dettaglio. Visitiamo l’interno e notiamo che il tempio è tutt’ora utilizzato dai monaci buddisti per i loro rituali religiosi, assistiamo infatti ad alcuni riti di offerta al buddha. Sta calando il sole e il complesso deve chiudere, ci affrettiamo per concludere la visita.
Angkor Wat è una delle 7 meraviglie del mondo, e io ho avuto la fortuna di vederla!

Il giorno seguente ci aspetta l’ultima giornata di visita dei templi. Visitiamo quello del Re Contadino dove ci sono bassorilievi bellissimi. Di ritorno dal tempio facciamo poi una sosta per vedere la produzione della canna da zucchero. La lavorazione è molto artigianale e realizzata con utensili di fortuna. Osserviamo incuriositi e assaggiamo lo zucchero trasformato in piccole capsule pronto per la vendita. Ed è buono!
Successivamente mentre i bimbi fanno una siesta sulle amache noi visitiamo la farm delle farfalle. Si possono ammirare esemplari rari di farfalle e di orchidee all’interno di un giardino botanico molto bello e curato.



Ci aspetta l’ultima sera a Siem Reap e per l’occasione abbiamo prenotato un tavolo presso un ristorante dove si possono vedere spettacoli con danze tipiche e allo stesso tempo assaggiare piatti tipici della tradizione cambogiana.
Lo spettacolo è carino, danzatori vestiti con vesti tradizionali volteggiano nel palco regalandoci una piacevole serata. La danza cambogiana racconta di antiche gesta, della storia dei khmer e del suo popolo. Sembra tutto così lontano se pensiamo alla nostra cultura e alla moderna tecnologia.

L’isola di Koh Rong Samleam

La mattina seguente partiamo dall’aeroporto di Siem Reap per raggiungere Sihanoukville. Abbiamo riservato già da tempo un volo interno perché via terra ci avremmo impiegato circa 10 ore di auto per raggiungere la nostra destinazione. Da Sihanoukville prendiamo un traghetto che con circa mezz’ora ci porterà nella splendida isola di Koh Rong Samleam.
La scelta di questa isola è stata dettata dalla voglia di concludere questo viaggio con qualche giorno di relax prima di tornare in Italia. E devo dire che è stata una scelta ben fatta. L’isola è molto bella con un mare che non mi aspettavo, l’acqua calda è cristallina con dei colori di azzurro intenso.


Abbiamo prenotato al lodge Lime Beach che è molto spartano ma perfetto come location, infatti il bongalow che ci riservano è fronte mare con una vista pazzesca. La camera è spaziosa e completamente realizzata in legno, il bagno però lascia molto a desiderare e non c’è l’acqua calda. L’isola in generale è molto spartana, esistono solo poche strutture all’altezza dei nostri standard e quelle che ci sono costano davvero molto.
Non importa ci adatteremo! Vogliamo godere il più possibile di quello che questa isola ci riserva.
Ci vengono a prendere al molo con una barchina dove a malapena riusciamo a mettere tutti i nostri bagagli….ma si sa quando si viaggia con i bambini noi mamme non riusciamo mai a viaggiare leggere!



Passiamo la prima giornata a godere del mare mentre i bimbi giocano con la sabbia e fanno interminabili bagni (Mi raccomando, ricordatevi di mettere in valigia un piccolo kit di giochi da mare per i piccolini). Facciamo delle lunghe passeggiate alla scoperta di Saracen Bay, ci sono altalene in acqua e delle amache posizionate dentro il mare, perfette per le nostre foto ricordo da cartolina. Il mare è degradante, l’ideale per i bambini.


Dove soggiorniamo c’è anche il centro diving che organizza spesso uscite di snorkeling e immersioni per ammirare le bellezze marine. L’isola è inoltre famosa per il placton, è possibile infatti uscire in notturna per vedere il mare colorarsi di questi organismi marini caratterizzati da luce riflettente.

La sera per cena ci sono molteplici possibilità, ristoranti e locali lungo la spiaggia offrono aperitivi e specialità tipiche tutte da provare e cucina internazionale.
Se avrete la possibilità di visitare quest’isola dimenticherete le calzature, ci si muove sempre scalzi perché la vita dell’isola si svolge praticamente lungo il mare.


L’indomani decidiamo di visitare l’entroterra e attraversare l’isola per raggiungere l’altro versante dove si trova Lazy beach. Ci hanno detto esserci un mare favoloso e possibilità di fare snorkeling tra i più belli.
Partiamo al mattino, l’intenzione è trascorrere dall’altra parte dell’isola tutta giornata.
Il trekking sull’isola è bellissimo, attraversiamo la giungla e vediamo uccellini colorati durante il percorso. Vi consiglio di spruzzarvi un po’ di repellente prima di passare per la foresta, ci sono infatti i mosquitos.


Arrivati dall’altra parte facciamo un bel bagno e un po’ di snorkeling. Pranziamo nell’unico ristorante che troviamo e mangiamo molto bene. A Lazy beach infatti c’è ben poco, questa zona è ancor più spartana e anche il mare non è per niente paragonabile a quello dell’altro versante. Siamo felici di soggiornare a Saracen Bay.


Il giorno seguente è il nostro ultimo giorno di mare prima di ripartire e tornare in Italia. Ci alziamo molto presto e facciamo il bagno all’alba, una delle più belle esperienze mai fatte. E’ Pasqua, ed è sicuramente un insolito modo per festeggiare. Giochiamo e ci rilassiamo in spiaggia per tutta la giornata assaporando ogni istante che ci rimane. L’indomani si torna nella capitale.



Raggiungiamo Phon Pen con un lunghissimo trasferimento, purtroppo il traffico è tanto e ci mettiamo circa 6 ore da Sihanoukville. Arriviamo distrutti al Blu Corner e decidiamo di cenare in albergo.

Ultimi acquisti prima del rientro in Italia

La mattina seguente abbiamo ancora qualche ora a disposizione prima di andare in aeroporto. Prendiamo un tuk tuk e andiamo in un mercato locale per prendere gli ultimi souvenir. Ci perdiamo nelle vie del mercato dove troviamo artigianato locale ma anche molti oggetti come borse, zaini, giochi, abbigliamento di quelli che arrivano in Italia ma a prezzi molto più convenienti. Tommaso vuole acquistare un amaca da mettere in giardino, e come biasimarlo….la sua è stata una vacanza a tutta amaca!
Poco dopo ci accompagnano in aeroporto e partiamo per l’Italia. Ci aspettano un po’ di ore di volo e soprattutto i terribili controlli della China Southern.
Non importa, abbiamo con noi ricordi di un bellissimo viaggio in Cambogia, che non dimenticheremo tanto facilmente!!!