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Marocco: 8 giorni tra le città imperiali e il deserto del Sahara

Il Marocco non te lo aspetti, ti entra nel cuore come un cazzotto sullo stomaco e con la stessa intensità ti toglie il fiato…il Marocco è magia, colori, profumi e sensazioni che non riesci a immaginare fino a quando non lo vivi!

Le antiche vie di Fés impregnante dell’odore della vecchia conceria, le pareti blu cobalto della medina di Rabat, l’imponente moschea di Casablanca, i colori del mercato di spezie di Marrakech, la magia della notte nel deserto del Sahara, i profumati Taijin, la pizza berbera sono solo alcuni dei momenti che assaporerete se vi lascerete conquistare da un viaggio in Marocco.

…. e lo puoi chiamare IL VIAGGIO, uno dei più belli che abbia mai fatto.

Crescere Girovagando

Diario di viaggio in Marocco: 8 giorni tra le città imperiali e il deserto del Sahara

Decidiamo di visitare il Marocco con i nostri amici di viaggio, ormai siamo un gruppo ben rodato e anche i bimbi se la intendono. I piccolini questa volta lo sono davvero, Tommaso ha 5 anni mentre Edoardo 2 anni e mezzo. Partiamo da Pisa con un volo low cost per Fés prenotato ad ottobre, complice un incredibile offerta alla quale non si può rinunciare. Viaggeremo durante i ponti del 25 aprile e 1 maggio, in tutto faremo 8 giorni di vacanza.

Per visitare il Marocco, e non perdere troppo tempo, visto che abbiamo solo una settimana, decidiamo di affidarci all’agenzia locale chiamata “Tour del Marocco” le cui recensioni e preventivo ci sembrano essere i migliori. Il ragazzo con cui siamo in contatto è sempre disponibile e ci da tutto il supporto necessario per organizzare al meglio il nostro viaggio.

La città imperiale di Fés

Arriviamo all’aeroporto di Fés la mattina molto presto e subito ci aspetta un van per portarci al nostro albergo e lasciare i bagagli prima di iniziare la visita di questa prima città imperiale.

In realtà non soggiorneremo negli alberghi ma nei riad ovvero tipiche strutture alberghiere marocchine che sono perlopiù palazzi o case tradizionali con all’interno un cortile o un giardino, riad appunto, adornato con fontane, piscine, divani e vegetazione. Il nostro è incantevole, il cortile interno al palazzo è ampio, arredato in tipico stile marocchino con molteplici sofà e divani che la sera ospitano turisti che vogliono cenare o semplicemente bere una bevanda. Le stanze sono spaziose e finemente arredate.


Al riad conosciamo Radouane (il ragazzo con cui abbiamo prenotato il tour) che ci attende per farci assaggiare il tipico thè alla menta marocchino. Il cameriere lo serve con grande abilità versandolo nelle tazze dall’alto, alla maniera marocchina.
 Mentre sorseggiamo il thè alla menta Radouane ci spiega che durante il nostro tour avremo a disposizione un driver, Hakim, che starà sempre con noi e per ogni posto che visiteremo avremo una guida parlante italiano che ci mostrerà le città imperiali.


Dopo esserci rigenerati e rilassati sorseggiando il buonissimo thè la nostra visita può cominciare. Inizieremo con una passeggiata guidata per le tipiche vie di Fés e della sua medina (la parte antica della città) famosa in tutto il mondo arabo. Usciamo a piedi dal riad e raggiungiamo la medina, passiamo per la famosa porta Bab Boujloud per dirigerci verso Dar Batha, una costruzione ispanico-moresca che ospita un bel museo di arte popolare. Successivamente proseguiamo visitando la scuola coranica di Fés al cui interno si possono ammirare le camere, l’oratorio e il magnifico patio. Facciamo molte foto affacciati alle incantevoli finestre della scuola coranica. Passeggiamo per le vie di Fés per goderci il mercato e visitare la medina.

 
E’ ora di pranzo e allora la guida ci accompagna in un tipico ristorante marocchino dove assaggiamo la speziata cucina locale. Iniziamo provando un taijin al pollo e limone che anche i bimbi sembrano gradire e alcune verdure sulle quali primeggiano le spezie più colorate.


Inizia a piovere leggermente, il clima non è dei migliori, ci aspettavamo sole e caldo e invece dobbiamo ricorrere a felpe e piumini con cui siamo partiti dall’Italia.
Poco dopo la guida ci accompagna a visitare l’antica conceria. Quando ci stiamo avvicinando notiamo per le piccole stradine degli asinelli che portano sulla groppa cataste di pelli appena lavorate. L’odore è fortissimo e decisamente disgustoso. Vedere la lavorazione è stupefacente, sembra che il tempo si sia fermato, saliamo su un patio per osservare meglio la scena. Ci troviamo davanti a grandi vasche rotonde, ognuna delle quali contiene un colore diverso. Osserviamo gli operai immergere le pelli per tingerle e impregnarle di colore. C’è un forte odore, lo stesso che abbiamo sentito in strada. L’immagine è da cartolina, i mille colori della conceria si fondono con la vecchia medina. Scendendo è possibile fare acquisti di oggettistica in pelle nell’apposito shop.


Subito dopo la guida ci porta in tipico negozio dove vengono lavorate le bacche di Argan. La lavorazione dell’olio di Argan viene fatta a mano e richiede molto tempo. Possiamo ammirare una signora intenta a macinare con delle pietre le bacche per estrarne dell’olio. In questo locale si possono acquistare prodotti realizzati in olio di Argan come per esempio olio per capelli, per il corpo e ovviamente creme. Facciamo un po’ di shopping, d’altronde i prezzi sono vantaggiosi rispetto all’Italia, conviene approfittarne. Continuiamo la visita della città vedendo un laboratorio di produzione della ceramica, assistiamo alla realizzazione dei tipici taijin e degli oggetti in terracotta della cultura marocchina.


E’ tardo pomeriggio e siamo stanchi, desideriamo riposarci e rilassarci al nostro riad. Ceniamo e mentre i bimbi giocano nell’ampio cortile noi ci godiamo la musica dal vivo marocchina rilassati sui divani. Il nostro primo giorno di viaggio giunge al termine.

Le città di Meknes e Rabat

La mattina seguente partiamo presto in direzione di Meknes, la più piccola di tutte le città imperiali.
Non appena arriviamo incontriamo la nostra guida che ci aspetta davanti alla porta  Bab Mansour, la più importante e notevole tra le porte di Meknes. E’ imponente e meravigliosa composta da un numero indefinito di piccole tessere mosaiche. Passeggiamo tra le vie di Meknes mentre la guida ci racconta la storia della città imperiale e ci mostra i monumenti principali.  Entrando nel cuore della medina visitiamo il mercato e i suoi suk variopinti. Arriviamo alla pizza principale e decidiamo di fermarci per il pranzo. Nel pomeriggio ci attende la visita alla città di Rabat.


Rabat è la seconda città metropolitana del Marocco dopo Casablanca e lo si vede subito, le strade sono più ampie e c’è molto traffico, si capisce subito che siamo difronte ad una città più importante.
Visitiamo la torre di Hassan con le sue 200 colonne incomplete, il Mausoleo e i resti della Moschea.
Subito dopo ci dirigiamo verso la medina di Rabat e in particolare vogliamo vedere la Kasbah Les Oudaias. Si tratta della parte più antica della città caratterizzata da vicoli stretti e case dipinte di bianco e azzurro dove ci sono mercanti e artisti di strada che intrattengono i turisti. Passeggiamo per queste meravigliose e colorate vie. 


Subito dopo ci rimettiamo in viaggio perché in serata dovremmo arrivare a Casablanca, e abbiamo ancora alcune ore di auto da fare in compagnia del nostro Hakim. Il nostro driver parla solo inglese, pertanto non possiamo lanciarci in lunghi e articolati discorsi, ma riusciamo comunque a parlare con lui e chiedere, durante il viaggio, qualche informazione sugli usi e costumi del popolo marocchino.

Arriviamo a Casablanca la sera molto tardi. Andiamo in albergo, che questa volta non è un riad e crolliamo distrutti.

La città di Casablanca e di Marrakesh

Poiché il nostro albergo è proprio sul mare appena svegli decidiamo di farci una passeggiata lungomare, il tempo però non è dei migliori, c’è un forte vento che non ci permette di godere appieno del panorama e del posto.

Oggi ci aspetta la visita di Casablanca e in particolare della sua immensa Moschea, la Moschea di Hassan 2. La moschea è meravigliosa, visitiamo l’interno e tutto il cortile esterno mentre i bimbi giocano a riconcorrersi. Il complesso monumentale è molto vasto. A Casablanca non vi è altro da vedere è infatti una città moderna importante più che altro dal punto di vista economico.


Subito dopo ripartiamo in direzione Marrakesh, non vediamo l’ora di arrivare e di scoprire questa famosa città. Lasciamo i bagagli al nostro riad che è bellissimo, il giardino interno è molto particolare e le stanze sono lussuosissime. Nella nostra stanza, per esempio. abbiamo un letto rotondo che ci fanno trovare pieno di tanti petali di rosa. Il bagno è enorme e con una vasca in stile antico e rubinetterie in ottone.


Iniziamo la visita di Marrakesh partendo questa volta dal suo variopinto mercato e dalla sua famosissima piazza. Ci sono venditori di babbucce, fabbricanti di ferro, cestai, chi lavora il cuoio, gioiellieri, chiromanti, incantatori di serpenti, tatuatori, musicisti e mercanti di spezie. Sembra tutto così irreale e lontano dalle nostre movimentate città.
Ci concediamo una bevanda fresca alla frutta ad un banco in mezzo alla piazza, c’è la frutta tropicale più bella che abbia mai visto e non sappiamo resistere.
La nostra visita prosegue in compagnia della guida, questa volta una donna, che ci mostra la moschea e i vari complessi monumentali raccontandoci le leggende più antiche della città. Tommaso rimane particolarmente rapito dalla storia degli incantatori di serpenti e dalla loro audacia.


La sera abbiamo in programma una cena tipica accompagnata da danze tradizionali marocchine. Akim ci accompagna in uno dei migliori ristoranti di Marrakech dove gustiamo un pasto da leccarci i baffi, il più buono da quando siamo in Marocco e assistiamo alla performance di alcune danzatrici del ventre.


Verso Ouarzazate e la Kasbah amrydil

L’indomani partiamo di buon’ora per proseguire con il nostro tour. Ci dirigiamo verso l’Alto Atlante attraversando il passo de Tizi-n-Tichka, un’articolata serie di tornanti che rendono il panorama veramente suggestivo. Durante il tragitto incontriamo piccoli villaggi, cascate, e paesaggi sempre diversi che rendono l’atmosfera fuori dal comune.


Arriviamo così alla kasba di Ait Benhaddou, dove ci fermiamo per il pranzo. Nel pomeriggio abbiamo del tempo a disposizione per visitare questa famosa kasba, dichiarata patrimonio mondiale dall’UNESCO e che è stata scenario delle riprese di film come Il Gladiatore, Babel, Lawrence d’Arabia, Il Legionario, Il the nel deserto e molti altri ancora.  


Successivamente ci aspetta la visita alla Kasbah Amrydil.


Appena finita la visita ripartiamo per raggiungere il nostro albergo situato nelle gole del Dades. Durante il tragitto facciamo una sosta in un punto panoramico dove si può vedere un bellissimo tramonto.

Quando arriviamo è molto tardi e i bimbi sono impazienti di mangiare, sono un po’ stufi della cucina marocchina e ci chiedono a gran voce una pasta all’italiana. L’albergo purtroppo non sa nemmeno cosa sia “la pasta” e allora, visto che ne porto sempre un pacco con me in viaggio, chiediamo il permesso di accedere alla cucina per poterla preparare. Difronte agli occhi increduli dei cuochi marocchini cuciamo pasta e la condiamo con del pesto, anch’esso messo in valigia per precauzione. Questo aneddoto rimarrà uno dei più bei ricordi di questo viaggio: La pasta al pesto cucinata in Marocco.

Il Deserto di Merzouga

L’albergo sul quale dormiamo è molto bello, sembra una fortezza e una kasba allo stesso tempo, in tipico stile di questa parte del Marocco. La mattina ci alziamo presto per fare delle foto nei dintorni dell’hotel.


Dopo la colazione ripartiamo, attraversiamo il villaggio d Tineghier e la kasba ebraica, e ci fermiamo per delle foto panoramiche. Durante la sosta acquistiamo da un ambulante delle pashimine che ci serviranno per quando saremo nel deserto, per proteggerci dal sole e dal vento durante la traversata con il cammello.


Arriviamo alle gole del Todra in tempo per il pranzo, facciamo una passeggiata dentro le gole prima di prendere la strada per il deserto di Merzouga. Ci sono molte persone che fanno il bagno, probabilmente è un giorno di festa, dal momento che c’è tanta gente.


Arriviamo nel deserto nel pomeriggio. Finalmente! Non vediamo l’ora di iniziare questa nuova avventura.  Anche i bambini non stanno nella pelle. Tra poco conosceranno i famosi cammelli di cui gli abbiamo tanto parlato. A dorso di questi, infatti, dopo un percorso di circa 30 minuti, raggiungeremo l’accampamento e la tenda Berbera nella quale passeremo la notte.
Tommaso sembra non avere per niente paura di salire a dorso del cammello. E’ perfetto per guidare la carovana di cammelli insieme al cammelliere che ci indicherà la strada. Edoardo invece essendo più piccolino raggiugerà l’accampamento a bordo di una jeep in compagnia della mamma. Iniziamo così la nostra passeggiata tra le dune, uno in coda all’altro. Inutile dirvi che il panorama è stupendo, un’immensa distesa di sabbia con delle fantastiche dune disegnate dal vento.


Arriviamo all’accampamento in tempo per goderci il tramonto e gustare del thé alla menta fuori dalle nostre tende. Abbiamo riservato una tenda lusso con tutti i confort, bagno in marmo e letto tra i più soffici sul quale abbia mai riposato.
I bambini giocano con la sabbia fuori dalla tenda mentre noi ci rilassiamo e godiamo del fantastico panorama, siamo in mezzo al deserto, in un’oasi di pace.


Sta per calare la sera e per goderci il tramonto ci consigliano di arrivare su una duna altissima davanti a noi, dicono che sarà uno spettacolo senza precedenti osservare il sole calare da quell’altezza. Lo sforzo della camminata fatta per raggiungere la vetta viene ampiamente ripagata dal meraviglioso tramonto che il deserto del Sahara ci regala.


La sera ci preparano una tipica cena che gustiamo al ritmo dei tamburi e delle canzoni berbere, Touareg e delle popolazioni del sud del Marocco. Ci sono milioni di stelle in cielo ed è veramente un’esperienza incredibile.

La mattina noi adulti ci svegliamo presto per vedere l’alba. Indossiamo il piumino e usciamo, il sole sta per sorgere.  Fa freddo perché la temperatura nel deserto di notte scende vertiginosamente. Raggiungiamo la grande duna e ammiriamo l’aurora verso il confine con l’Algeria, niente di più bello!


Appena si svegliano i bimbi ripartiamo a dorso del cammello. Faremo colazione presso il riad che ci ospiterà per la prossima notte. In questa pare del Marocco fa più caldo e non appena arrivati ci concediamo un bel bagno rinfrescante in piscina.


La giornata di oggi è dedicata alla scoperta del deserto de Merzouga, e dei suoi villaggi come per esempio il piccolo ed antico villaggio di HASSI LABIED dove sono stati girati molti film e il villaggio di Kamlia, famoso per i suoi abitanti provenienti dall’Africa nera e per la loro musica. Visitiamo mercati, negozi di armi, e assaggiamo il famoso latte di cammello alla Kasbah “La Grande Tante”: niente di più disgustoso, almeno per me!


Per pranzo ci dirigiamo a Rissani dove assaggiamo la famosa pizza berbera cucinata con 44 spezie e fatta in una casa dai Toaureg. Rissani era un tempo la capitale economica del Marocco e il centro delle carovane in partenza per il deserto. Buonissima! Non ha niente a che fare con la pizza come la conosciamo noi ma sicuramente un piatto buono e da gustare con piacere!


Nel pomeriggio torniamo al riad e facciamo una passeggiata per scoprire il vicino accampamento di cammelli. La sera ceniamo al riad a bordo piscina in un’insolita atmosfera.

Rientro a Fés

L’indomani ripartiamo, dobbiamo fare molti chilometri per tornare a Fés dove il giorno seguente abbiamo il volo di rientro in Italia.
La giornata è quasi completamente dedicata allo spostamento. Facciamo alcune brevi pause per spezzare il viaggio.  Attraversiamo per esempio le gole dello Ziz per giungere al Medio Atlante verso il passo di Tizi N’Talghom (1907m). Qui fa abbastanza freddo, le cime sono coperte di neve, non siamo per niente equipaggiati per questo clima. In questa zona si possono incontrare le scimmie nella foresta di cedri. Facciamo comunque una sosta per fare qualche foto ai bimbi che non vedono l’ora di vedere le scimmiette, poi proseguiamo alla volta di Fés.


Arriviamo in tarda serata al riad nel quale passeremo la notte, lo stesso da cui è partito il nostro viaggio, ceniamo e andiamo quasi subito a dormire perché siamo molto stanchi.

 Il giorno seguente, dopo colazione e dopo aver preparato i bagagli Hakim ci porta in aeroporto. Lo salutiamo e lo ringraziamo per averci accompagnato in questo splendido itinerario marocchino. Anche questa incredibile avventura si è conclusa, possiamo aggiungere una nuova bandierina alla nostra mappa, anche il Marocco è stato girovagato!