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Messico all-inclusive: un assaggio della cultura Maya con bebè.

Quando Tommaso ha 18 mesi decidiamo di tentare il primo viaggio intercontinentale, da viaggiatori incalliti quali siamo non vediamo l’ora di tornare a girovagare il mondo! Abbiamo già provato l’estate precedente con una vacanza a Lampedusa, Tommaso aveva 7 mesi ed è andato tutto più che bene ma certo si è trattato di un volo molto breve e siamo rimasti all’interno dei confini nazionali…qui invece si tratta di fare molte ore di volo e di andare oltreoceano.
Decidiamo di tentare, d’altronde i bimbi sono come li si alleva e il nostro, già lo sappiamo, amerà viaggiare! D’altronde è cresciuto a pane e viaggi!

Per non stressarci troppo optiamo per la formula villaggio all-inclusive, eh si avete capito bene, non un viaggio fai da te come piace a noi ma una struttura con pensione completa e animazione. L’idea non ci fa impazzire ma pensiamo che come prima esperienza per Tommaso possa essere la soluzione migliore. Più che altro, con questa scelta, sappiamo di poter contare sull’assistenza medica h24 e su uno staff italiano che si può rivelare importante qualora ci siano imprevisti. Inoltre in questo modo non stravolgeremo completamente le abitudini di Tommaso, anche per quanto riguarda l’alimentazione e ci godremo un po’ di relax dovendo pensare solo a bagni di sole e mare.

Scegliamo un Villaggio Bravo e precisamente il villaggio Viva Azteca nella penisola dello Yukatan. Sembra molto bello e vicinissimo a Playa del Carmen, raggiungibile anche a piedi.
Partiamo da Bologna con Neos e arriviamo a Cancun dopo ben 14 ore di volo. L’andata è massacrante, Tommaso è super eccitato, preso dai suoni e rumori dell’aereo non chiude occhio, probabilmente non aiuta viaggiare di giorno. Abbiamo riservato dei posti in categoria “economy extra”. L’unico modo infatti per avere la culletta a disposizione è pagare un supplemento per assicurarci i posti dove è collocata la navetta. Tommy rientra ancora nella categoria “infant” e per questo motivo non ha diritto ad un posto in aereo ma viaggia in braccio a mamma e papà e ovviamente non paga il biglietto aereo. L’unica possibilità per lui è la culla, che però all’andata non utilizziamo affatto, se non come portaoggetti.

Durante il volo le hostess sono gentilissime venendo incontro alle nostre richieste come per esempio scaldare pappe già pronte, che ho pensato di portare, sapendo che loro non possono somministrare niente ai neonati, nemmeno il latte. Per fortuna ho con me il latte in polvere e con acqua tiepida riesco a far bere e mangiare Tommaso senza problemi. Biscottini e omogenizzati di frutta fanno il resto.

Quando arriviamo al villaggio è ormai sera ed ora di cena, lo staff del resort ci invita ad andare al buffet ma noi non vediamo l’ora di andare a letto, per noi in Italia è già notte fonda e risentiamo del jet lag.

La mattina seguente ci svegliamo molto presto, intorno alle 5. A dire la verità è Tommaso a svegliarci presto, noi avremmo voluto dormire volentieri! Così dopo aver preparato un bel biberon di latte caldo decidiamo di andare alla scoperta del villaggio in attesa della colazione.
Neanche a dirlo il resort è immenso: c’è l’area ristorante internazionale vicino all’ingresso dell’hotel dove diventeremo assidui frequentatori della cucina del cuoco Leonardo. Subito dopo, andando verso la spiaggia c’è ancora un altro ristorante, al quale però si può accedere solo su prenotazione. Qui si può mangiare tipico messicano. Poi si arriva all’area piscina con ristorante sul genere fast food attivo h24, qui faremo dei bei aperitivi tutta la settimana.

Poi poco più avanti si va alla spiaggia, lunga, ampia e soprattutto bianca, con un mare azzurro intenso come solo i caraibi sanno essere. Purtroppo per noi durante la settimana di permanenza in Messico il mare è stato quasi sempre mosso permettendoci poche volte di fare un bel bagno in mare e vedere i colori che contraddistinguono queste acque.

La nostra stanza è spaziosa e dotata di tutti i confort con grandi vetrate che si affacciano sul giardino del villaggio. Ogni giorno il personale dell’albergo ci trovare simpatiche sculture realizzate con gli asciugamano che tanto fanno divertire Tommaso. In generale il resort era quello che volevamo, non troppo lussuoso e con un’animazione presente ma non invadente, come piace a noi.


Dopo avere fatto questo giro di ricognizione ci concediamo la prima colazione in Messico. Inutile dire che il buffet è eccezionale, ci sono tavole imbandite di ogni ben di Dio che spaziano dal salato al dolce in egual misura. Tutto molto buono! Lo stesso possiamo dire del pranzo e della cena. E anche per Tommaso non c’è problema, il cuoco italiano prepara per lui pasta cotta al momento e all’occorrenza delle minestre che mi sono portata da casa onde evitare di fargli variare troppo alimentazione. 


Passiamo la prima giornata rilassandoci in spiaggia e alternando bagni in piscina e in mare con delle passeggiate lungo la bellissima spiaggia caraibica ricca di palme. Tommaso sembra non risentire per niente del fuso orario, lo stesso non si può dire di noi, siamo un po’ sottosopra.


Il giorno seguente ci informiamo per le escursioni che si possono fare. Siamo venuti in Messico anche per vedere i resti della famosa civiltà Maya e scoprire le bellezze di questo paese. Dobbiamo solo valutare le escursioni più adatte da fare con Tommaso.

E’ aprile e in questo periodo è molto umido, soprattutto nell’entroterra, e fa caldo. Per questo ci sconsigliano di andare alla piramide di Chichen Itza, anche se a dire la verità morivo dalla voglia di vederla. Purtroppo essendo immersa nella giungla il rischio che sia troppo caldo e umido per Tommaso è molto forte. Inoltre dovremmo fare più di 2 ore di autobus per arrivarci.


Optiamo per Tulum – Playa Paradiso e Cobà un’escursione che prevede la visita al sito archeologico Maya di Tulum con pranzo alla famosa spiaggia Playa Paradiso e pomeriggio alle rovine di Cobà.
Partiamo presto equipaggiati di passeggino e uno zainetto con merende di ogni tipo e soprattutto latte e acqua. Prendiamo il bus che in circa mezz’ora ci porta nei pressi del sito archeologico di Tulum, passeggiamo tra le radure della giungla e arriviamo ad un immenso spazio dove si intravedono i resti dell’antica civiltà. Nelle pietre spuntano da più angoli iguane di varie misure. Fanno un po’ impressione, soprattutto quelle grandi.


Le rovine sono suggestive, il sito archeologico si affaccia sul mare e la visita termina sulla famosa torre la cui immagine ha fatto il giro del mondo. Scattiamo un po’ foto mentre Tommaso schiaccia un pisolino.

La nostra escursione prosegue con la sosta per il bagno e poi per il pranzo nei pressi di “playa Paradiso”. Purtroppo il cielo è plumbeo e non riusciamo ad apprezzare la bellezza e i colori del mare. Notiamo però che la sabbia è finissima e bianca, sicuramente baciata dal sole dovrebbe essere stupenda. Ci divertiamo però come matti su delle altalene nel bar della spiaggia sorseggiando un Moijto.


Pranziamo al ristorante sulla spiaggia e poco dopo raggiungiamo Cobà.
Le rovine Maya di Cobà sono molto particolari, per raggiugerle si attraversa a piedi un percorso in mezzo alla giungla molto suggestivo. Terminata la camminata ci si trova davanti al più alto tempio Maya del sud del Messico che ha ben 120 scalini. Saliamo la scalinata della piramide a turno, Tommaso infatti sta riposando. La vista dall’alto è meravigliosa, si può vedere tutta la giungla.

Il giorno seguente ci rilassiamo al resort, preoccupati di aver stressato troppo Tommaso con un’uscita insolita e impegnativa ma lui invece sta benissimo, come sempre noi adulti ci preoccupiamo troppo.
La sera decidiamo di arrivare a piedi a Playa del Carmen, passeggino e macchina fotografica e si va! La passeggiata dura circa 20 minuti e poi siamo catapultati direttamente nella Quinta Avenida, la principale via pedonale di Playa del Carmen dove ci sono bar, ristoranti, negozi e locali di ogni genere al servizio del turismo internazionale. Facciamo un giro e notiamo anche alcune camionette della polizia ai bordi delle strade, probabilmente servono come deterrente per eventuali attacchi contro i turisti. La cosa ci mette in leggera agitazione e dopo aver girato un po’ decidiamo di tornare al resort.

L’indomani ci informiamo per una nuova escursione, vogliamo vedere i tanto famosi Cenotes. L’escursione prevede la visita di due tipologie di cenotes, uno aperto e uno sotterraneo, ma facciamo un passo indietro. Cosa sono i cenotes? I cenotes sono una serie di grotte sotterranee o aperte di cui il territorio dello Yukatan messicano è contornato.
I cenotes aperti solitamente sono delle pozze di acqua cristallina dolce all’interno delle quali si può fare il bagno e sono in genere visibili dall’alto. Per raggiungerli ci sono degli scalini o percorsi a scendere. Vederli è come trovarsi davanti ad un’immagine da cartolina, suggestivi e ricchi di vegetazione come liane e licheni.

Se i cenotes a cielo aperto vi sembreranno inaspettati e tra le più belle meraviglie della natura …aspettate, quelli più sorprendenti sono sicuramente quelli sotterranei, delle vere e proprie grotte calcaree all’interno delle quali si sono formate stalattiti e stalagmiti, lavoro del tempo goccia dopo goccia. Sono balneabili anche questi e molto spesso accompagnati da una guida si può percorre sott’acqua alcuni cunicoli per raggiungere le grotte più nascoste e più particolari.
Noi l’abbiamo fatto! Chiamateci incoscienti ma non abbiamo saputo resistere e così a turno, siamo scesi nel cenote sotterraneo e guidati da un esperto abbiamo nuotato al buio per raggiungere le grotte più particolari illuminate solo dalle torce. L’esperienza è una delle più belle che abbiamo mai potuto fare, e pensare che nel frattempo Tommaso dormiva fuori dalla grotta nel suo comodo passeggino. Ho un ricordo molto vivo dell’adrenalina e dello scenario davanti ai miei occhi tra i più belli che abbia mai visto.


Bellissimo anche il cenote aperto che abbiamo visitato ma sicuramente quello più suggestivo è stato il sotterraneo.

Rientriamo al resort e ci rilassiamo in spiaggia all’ombra delle grandi palme.
Passeremo gli ultimi giorni di vacanza nel villaggio, purtroppo le altre escursioni sono troppo impegnative per farle con un bimbo così piccolo ma non importa abbiamo comunque avuto un assaggio di Messico, e chissà che più avanti non torniamo per scoprire ciò che non abbiamo potuto vedere. Rientriamo in Italia con volo notturno e questa volta Tommaso approfitta della culla e dorme profondamente per tutto il volo. Esperienza 10 e lode, si può ripetere!