“Quando visiti il Kenya capisci perché si parla di mal d’Africa. Non è la prima volta che vado in Africa, sono già stata in Egitto, per esempio, ma il Kenya è tutt’altra cosa. E capisci che non ne puoi più fare a meno ….non potrai più fare a meno dei suoi paesaggi, della sua natura, dei suoi animali e della sua gente… sono così coinvolgenti da farti stare “male”, appunto, quando ritorni. Pole pole continuano a ripeterti, e tu con calma vivi la vacanza che piano piano diventa un viaggio, molto spesso anche introspettivo, perché l’Africa fa riflettere e ti fa tornare diverso, con un bagaglio di souvenir emotivi che porterai con te tutta la vita”.
Crescere Girovagando
E’ con questo viaggio che mi sono innamorata del mondo e della voglia di esplorarlo e piano piano girovagarlo. Il Kenya, infatti, è stato per me il mio primo vero viaggio. Di vacanze ne ho fatte molte ma un viaggio è un’altra cosa!
Ho da poco compiuto 30 anni e come regalo di compleanno ho deciso di regalarmi una vacanza, e così io e Olindo partiamo per una settimana in Kenya. L’idea è quella di fare un safari per vedere da vicino gli animali della savana, osservarli nel loro habitat. Non mi piacciono infatti circhi e zoo in cui gli animali vivono in cattività, quelli poverini sono solo malcapitati fenomeni da baraccone.
Diamo un’occhiata alle varie offerte, purtroppo non abbiamo un gran budget per questa vacanza, per cui ci faremo bastare una settimana, cercando anche di abbinare un po’ di mare. Scoviamo un’offerta sul web di un tour operator telefonico. Chiamo per avere informazioni e ci propongono un soggiorno a Watamu unitamente al safari di 3 giorni al parco dello Tsavo Est e Ovest. Prenotiamo e a marzo partiamo.
Clima
Climaticamente Marzo è al limite per il Kenya, infatti già da fine mese molti resort chiudono a causa della stagione delle piogge che si protrae fino a maggio. Noi però siamo stati fortunati e troviamo una settimana di sole pieno. Il periodo migliore infatti per visitare il Kenya va da Giugno a Settembre e da Gennaio a Marzo.
Profilassi antimalarica e vaccini
Questo per noi è stato il primo vero viaggio e pertanto anche quello dove abbiamo preso più accorgimenti a livello sanitario. Prima della partenza infatti ci siamo recati a Perugia al Centro Profilassi Internazionale per avere un confronto con i medici sui vaccini che era opportuno fare prima di recarsi in questo paese.
Per la Malaria ci spiegano che non esiste un vaccino ma eventualmente si può fare una profilassi antimalarica prima e durante la vacanza. Ciò significa che se si contrae la malattia i suoi effetti sono più leggeri. Questa è consigliata se si viaggia in aree dove è presente la Malaria, come per esempio nelle zone dove si fanno i safari. Non è necessario farlo se si si rimane sulla costa, al mare, in zone quindi malaria free.
Ci consigliano inoltre di effettuare il vaccino per la febbre gialla, che ha durata decennale, per l’epatite A e B che ha una durata di 25 anni, e il vaccino per il tifo che ha durata triennale. Poi valgono i soliti accorgimenti dettati dal buon senso, ovvero attenzione a cosa si mangia e si beve e a cospargersi di spray repellenti soprattutto al tramonto. Per altre informazioni puoi leggere il link https://www.cresceregirovagando.com/la-valigia-del-bambino/
Il resort

Arriviamo a Mombasa dopo un lungo viaggio notturno in aereo. La città è caotica e affollata e non ci dispiace affatto scappare senza vederla. Abbiamo un trasferimento privato e ci impieghiamo circa 2 ore per raggiungere Watamu.
Il resort, Sun Palm Beach Hotel, si presenta subito molto bene, è spazioso, con una grande hall e con una bella piscina. Si affaccia sul mare di Watamu che è bellissimo, non a caso è anche una riserva marina. Dal ristorante si gode di una bellissima vista sull’isola dell’amore. Essendo rialzato rispetto al resto della struttura il panorama è stupendo. Le camere sono anch’esse spaziose e arredate con semplicità.
Dopo esserci cambiati e finalmente tolti gli abiti invernali, possiamo iniziare a godere della nostra vacanza. Andiamo in spiaggia e veniamo chiaramente assaliti dai famosi beach boys. Se si rimane nell’area della spiaggia riservata al resort non possono avvicinarsi ma se si tenta un bagno al mare arrivano a flotte. La loro intenzione è farsi conoscere, proporre souvenir e soprattutto vendere le escursioni. Parliamo con loro, per noi sono una novità! Ci accompagnano a fare il bagno e ci spiegano che se facciamo le escursioni con loro ci faranno risparmiare e divertire di più rispetto a quello che ci propone l’albergo. Hanno tutti dei nomi simpatici e italianizzati, ci viene il dubbio che a seconda della nazionalità di chi si trovano di fronte, cambino il loro pseudonimo. Dopo un po’ siamo abbastanza sfiniti e per rimanere un po’ in pace e goderci il mare da soli, li salutiamo promettendo di riflettere sulle loro offerte.
Il nostro safari è previsto a metà settimana pertanto abbiamo 2 giorni per rilassarci e goderci il mare di Watamu. Il primo giorno facciamo vita da spiaggia, sole, mare e tanti bagni. Assaggiamo anche la cucina del resort. Proprio niente male, pesce fresco tutti i giorni e una grande varietà di cibi, insalate e frutta tropicale.
Accompagnati da un ragazzo del resort visitiamo il paese di Watamu, possiamo arrivarci a piedi, siamo molto vicini. Passeggiando vediamo le abitazioni dei kenyoti, sono semplici e spartane, di sicuro poco confortevoli. Ci sono parecchi negozi di souvenir che vendono artigianato locale, come tele dipinte e oggetti in legno di ebano. I bambini giocano per le vie sporche del paese con pochi stracci indosso.
In spiaggia parlando con lo staff del resort ci spiegano che sarebbe opportuno non regalare soldi ai bambini perché è un incentivo per farli smettere di andare a scuola. Lo stesso vale per i ragazzi, ci chiedono di non assecondare le loro richieste. Rimaniamo però a bocca aperta quando alcuni bambini ci chiedono di comprare per loro del cibo. Li accompagniamo ad un vicino supermercato e mentre noi cerchiamo delle caramelle da regalargli, loro ci mostrano farina e olio. Siamo senza parole…Acconsentiamo a prendere un sacco di farina e dell’olio e li accompagniamo alla loro baracca.
Purtroppo l’Africa è anche questo e ti rendi conto che i documentari che passano in tv sono la loro vita reale.
Le rovine di Gede
Il giorno seguente abbiamo prenotato un’escursione con un ragazzo dell’hotel. Andremo a vedere le rovine archeologiche di Gede. Si tratta dei resti di una città arabo-swahili del tredicesimo secolo che si trova in mezzo alla foresta a 20 km circa da Watamu e da Malindi. Queste rovine sono anche famose per le scimmie delle banane. In quest’area infatti ci sono delle simpatiche scimmiette che aspettano di mangiare le banane dalle mani dei turisti. Fuori dal sito archeologico infatti ci sono venditori ambulati che vendono caschi di banane che si possono acquistare per l’occasione.
Giriamo per le rovine mentre la guida ci racconta la storia dell’antica civiltà swahili e possiamo vedere, grazie ad una piattaforma appositamente costruita, innumerevoli uccelli. L’area infatti, ci spiegano, è famosa anche per il birdwatching. Finita la visita al sito archeologico ci dirigiamo a Malindi. Malindi è famosa molto più di Watamu ed è infatti molto più grande, ci sono anche locali notturni. Facciamo una passeggiata per il paese e per il lungomare. Notiamo che il mare non è per niente bello, sembra marrone, e siamo felici di avere scelto il resort nel paradiso della riserva Marina di Watamu.
Safari Tsavo Est e Tsavo Ovest
L’indomani partiamo per il Safari. Lasciamo il resort di buon ora con un borsone al cui interno ci sono gli indumenti che ci serviranno per trascorrere le due notti fuori. La prima parte del safari sarà dedicata al game drive nello Tsavo Est e la seconda a quello nello Tsavo Ovest.
In realtà lo Tsavo era in origine un unico parco, il più grande del Kenya, che poi successivamente fu diviso per ragioni amministrative. E’ uno dei parchi più visitati dai turisti in quanto è il più vicino alla costa e quindi facilmente raggiungibile con jeep e pulmini.
Partiamo a bordo di una jeep con tetto apribile. Per raggiungere il parco dello Tsavo Est percorriamo alcuni km nell’entroterra del kenya, attraversiamo villaggi masai e paesaggi rurali. Lungo la strada capita di incontrare uomini che a piedi trasportano sacchi di carbone mentre le donne camminano con ceste di cibo che tengono in equilibrio sulla testa, alcune con contenitori di acqua. Più avanti baracche fatte di fango e paia nella savana desolata. E’ un paesaggio insolito e triste.
Quando entriamo allo Tsavo Est notiamo subito la terra rossa che lo caratterizza. E’ il paesaggio tipico della savana africana con vegetazione bassa e rada che semplifica l’avvistamento degli animali. Ci sono pianure aride e stagni paludosi vicino al fiume dove notiamo subito una colonia di coccodrilli.
Il parco dello Tsavo è famoso per l’avvistamento dei cosiddetti Big Five, ovvero leoni, elefanti, leopardi, rinoceronti e bufali. Speriamo di essere fortunati!
Strada facendo iniziamo l’avvistamento. Per fortuna nella nostra jeep siamo solo io e Olindo e abbiamo la possibilità di vedere gli animali molto bene sporgendoci dal tettino. Fa caldo in mezzo alla savana, per fortuna che abbiamo la protezione solare e un bel cappello da safari a proteggerci.
Poco dopo in mezzo alla strada attraversa una giraffa e subito dopo ne passano altre dietro, è fantastico vederle così nel loro habitat naturale. Avvistiamo anche faraone, dik -dik, gazzelle, antilopi, zebre, bufali, babbuini, elefanti e iene.
Dopo qualche ora la nostra guida ci accompagna al campo tendato dove passeremo la notte e dove è previsto anche il pranzo. Prendiamo possesso della nostra tenda che è una vera e propria stanza con letti in legno e ogni confort. Solo il bagno è un po’ spartano ma d’altronde siamo nella savana! Ci dicono di chiudere bene la tenda perché potremmo trovare compagnia, qualche animale infatti si potrebbe intrufolare e farci prendere uno spavento. Fuori dalla nostra tenda fa capolino una piccola lucertola colorata.
La sala da pranzo è allestita in un enorme tenda in mezzo al campo tendato. Si mangia bene e durante il pranzo si può approfittare delle prese di energia elettrica per ricaricare macchine fotografiche e telecamere.
Dopo pranzo si riparte per il game drive del pomeriggio, non si può infatti perdere tempo perché nella savana fa buio presto e al tramonto dobbiamo essere già di ritorno. Non è infatti consentito girare al buio, sarebbe troppo pericoloso.
Il nostro safari continua, vediamo ancora tanti animali ma ancora non siamo riusciti a vedere il re della foresta, il famigerato leone. La nostra guida si tiene in contatto con le altre jeep, tra di loro infatti cercano di avvisarsi se qualcuno fa degli avvistamenti importanti e il leone è tra questi.
Ad un certo punto la radio della guida segnala un branco di cuccioli di leoni che in batter d’occhio raggiungiamo. Sono stupendi, riusciamo a vederli da vicino.
Al tramonto siamo già al campo. L’accampamento è molto suggestivo perché realizzato a ridosso di una pozza d’acqua dove si vanno ad abbeverare gli elefanti e dove per l’occasione è stata messa una luce. Possiamo vedere mamma elefante che col suo piccolo giocano a spruzzarsi l’acqua. Dopo cena, intorno a fuoco, assistiamo a questo meraviglioso show, gli elefanti davanti a noi, danno vita al più autentico spettacolo mai visto.
Nella tenda durante la notte ascoltiamo i rumori della savana racchiusi nella nostra zanzariera e sotto le coperte. Ci sembra di sentire un fruscio tra la radura e poi qualcosa colpisce la tenda, rimaniamo bloccati e un po’ spaventati. Si avvertono poi delle voci, come del guardiano che scaccia qualche animale, poi tutto tace e possiamo finalmente riposare. La mattina seguente ci dicono che probabilmente si è trattato della proboscide di un elefante che si era avvicinato troppo. Che esperienza!
L’indomani ci dirigiamo al parco dello Tsavo Ovest. I due parchi sono separati dalla strada che collega Mombasa a Nairobi, quindi praticamente attaccati.
Il paesaggio dello Tsavo Ovest è diverso allo Tsavo Est, ci sono paludi, sorgenti naturali, pianure ondulanti e il clima è molto più umido. Vi si incontrano molti animali, colonie di elefanti, zebre, struzzi enormi, e tanti ippopotami.
Per pranzo raggiungiamo il lodge dove passeremo la notte. Questa volta non si tratta di un campo tendato ma di un vero e proprio lodge, in cemento. Ci hanno assegnato un bongalow in mezzo alla savana. Davanti alla nostra stanza passeggia un facocero e una giraffa, poco più avanti vi è uno stagno con un ippopotamo intento a fare il bagno. Per uscire e raggiungere il ristorante dobbiamo chiamare la reception che ci manda un ragazzo masai che ci accompagna, questo per evitare di essere importunati dagli animali, soprattutto la sera quando sarà buio. La struttura è molto bella, un po’ più lussuosa del campo tendato precedente.
Proseguiamo nel pomeriggio con il safari nei dintorni del lodge e vediamo un sacco di animali ma non siamo ancora riusciti a vedere il famoso leone. La sera mangiamo al lodge e osserviamo il cielo stellato dell’Africa dal patio del nostro bongalow. E’ un cielo bellissimo.
Il giorno dopo abbiamo ancora mezza giornata per vedere gli animali della savana. Ci spingiamo più avanti e arriviamo in un bel vedere dove con un cielo sereno e limpido riusciamo a scorgere la vetta del Kilimangiaro. Un panorama stupendo.
Riprendiamo la jeep e finalmente lo vediamo! Non solo un leone ma tanti leoni, per la verità sembrano leonesse visto che non hanno la criniera. Se ne stanno al riparo dal sole sotto una radura, sembrano sentire davvero molto caldo. Ci avviciniamo con la jeep il più possibile, li possiamo vedere davvero bene. Finalmente ci siamo riusciti.!
Poco dopo dobbiamo uscire dal parco e raggiungere la vicina cittadina di VOI per pranzare e poi tornare al nostro resort di Watamu. E’ stata un esperienza fantastica, vedere gli animali dal vivo e nel loro ambiente naturale è sorprendente ed emozionante. Per chi come noi ama la natura e gli animali un viaggio di questo tipo è il meglio che ci potessimo regalare.
Gli ultimi giorni li trascorriamo al resort godendo del meraviglioso mare di Watamu. Relax, mare, sole e spiaggia per completare questo meraviglioso viaggio.
La magia dell’Africa, Hakuna Matata, e jiambo Kenya sono parole che porteremo per sempre nei nostri cuori e che, prima o poi, faremo conoscere anche a Tommaso…..e allora Jiambo Kenya!!!